Sostenibilità: mito, vetrina o realtà?

Come abbiamo avuto modo di illustrare nella “call for paper” che ha animato questo numero speciale di ProspettiveInOrganizzazione, il tema della sostenibilità sociale, ambientale ed economica affolla agende e proclami di organizzazioni ad ogni livello, dai governi nazionali alle imprese più piccole. Tuttavia – e da qui nasce questo numero – la distinzione tra retorica e sostanza diventa sempre più labile. O meglio, forse, poco identificabile. Retorica talmente roboante da assurgere a sostanza? O sostanza troppo povera di estetica, al punto da scomparire in un presente in cui l’apparire spesso scalza l’essere?

Quando abbiamo cominciato a ragionare su questa call, che poi abbiamo etichettato «Sostenibilità: mito, vetrina o realtà?», una delle prime idee su cui abbiamo riflettuto è il film «The Mission» (1986), diretto da Roland Joffe e ispirato all’omonimo libro di Robert Oxon Bolt, che narra le vicende del gesuita spagnolo Padre Gabriel (Jeremy Irons) nel Sud America del 1750. Il gesuita penetra l’impervia foresta pluviale per compiere la sua missione: convertire al cristianesimo le comunità indigene. Accolto inizialmente con ostilità, Padre Gabriel riesce a conquistare gli indigeni attraverso la musica; crea la missione di San Carlos, mediante la quale prova a strappare gli indigeni alla schiavitù. La missione di Padre Gabriel lo porta a entrare in contatto con il mercante di schiavi Rodrigo Mendoza (Robert De Niro), un uomo che sebbene assolto per un crimine temendo vive tormentato dalla sua coscienza. Insieme si troveranno a sfidare governi e papato. All’epoca scartammo questa traccia, per evitare di influenzare troppo i contributi potenziali a questo numero speciale. Tuttavia, la lettura dei lavori pervenuti ci consente di rileggere –  a mo’ di postfazione – il parallelo che volevamo trasmettere. In realtà, attraverso le vicende personali dei protagonisti il film svela come la conservazione delle condizioni necessarie per garantire un futuro all’umanità spesso confliggono, nonostante roboanti proclami, con interessi di breve periodo delle istituzioni che le governano. Ed è questo ciò che abbiamo raccolto: storie di tensioni tra presente e futuro, tra profitto e valore condiviso, tra singoli e collettività.

Il dibattito sulla sostenibilità delle organizzazioni è oggi al tempo stesso sempre più importante e sempre più confuso da una molteplicità di costrutti teorici e di aspettative di un impatto percepibile. Gli aspetti di organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane sono tra i meno analizzati all’interno dell’ampio dibattito in corso. Ma le prospettive degli studi organizzativi sono, invece, fondamentali per comprendere a fondo il processo di transizione verso aziende più sostenibili che ci aspetta e che auspichiamo. I contributi pubblicati per questo numero speciale riflettono la varietà dei modi in cui le prospettive in organizzazione possono contribuire al dibattito sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale.

 

Nello specifico, il contributo di Angelo Rosa, Giuliano Marolla, Francesco Manfredi e Serena Filippelli approfondisce il ruolo delle capacità dinamiche e dello stile di management per la sostenibilità organizzativa nelle piccole e medie imprese. Marcello Martinez, Caterina Galdiero e Cecilia Maltempo trattano, invece, del rapporto tra gestione delle diversità di genere e il concetto di sostenibilità in un lavoro dal titolo: La giusta “dose” di uomini e donne per la sostenibilità: tra maturazioni inattese o abissali regressioni? Lo studio di Lucia Marchegiani, Plinio Limata e Grazia Sgarra analizza la partecipazione dei privati alla cooperazione internazionale allo sviluppo evidenziando l’importanza ma anche le difficoltà della partnership per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Il lavoro di Simona Fortunati dal titolo “La responsabilità sostenibile tra sviluppo del territorio e sostenibilità socialecrea un ponte tra sviluppo territoriale e sostenibilità ambientale, illustrando come la ricerca del fit tra Corporate Social Responsibility, modelli di business e formule organizzative possa produrre vantaggi non solo per le singole imprese ma anche per le comunità sociali che le circondano. L’articolo di Jacopo Mignani, Federico Niccolini e Sara Scipioni prova a spingersi “Oltre la sostenibilità” illustrando come l’attivazione di un “corto circuito” positivo tra sostenibilità e profittabilità sia possibile; il contributo fa tesoro di un caso in cui un’azienda in cui un modello di business fondato sull’inclusione e la dignità della persona riesca a tradursi in benefici sociali, ambientali ed economici che si estendono ben oltre i confini organizzativi. Il contributo di Sara Scipioni sul tema “Economia circolare e certificazioni per supply chain sostenibili” presenta un paradigma di sostenibilità per le catene di fornitura, area piuttosto trascurata dagli studi organizzativi, attraverso un esempio di eccellenza italiana; il lavoro dà anche risalto al ruolo delle certificazioni, troppo spesso percepite e usate come “ornamenti da vetrina” ma dall’enorme potenziale di cambiamento organizzativo sostanziale. Infine, il contributo di Francesca Loia, Davide de Gennaro, e Paola Adinolfi recensisce un recente articolo sul telelavoro nelle organizzazioni dopo la pandemia e del ruolo di questa modalità organizzative per lo sviluppo sostenibile.

Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno sottomesso il loro contributo per questo numero speciale ed a tutti i lettori di ProspettiveInOrganizzazione. Il ruolo delle organizzazioni e, quindi, degli studi organizzativi è centrale per la realizzazione di una società più sostenibile non solo nella sua dimensione economica, ma anche rispetto alla dimensione sociale ed a quella ambientale. Il percorso per migliorare la sostenibilità delle nostre aziende è inevitabilmente complesso e spesso conflittuale. Mito, vetrina e realtà sono elementi contemporaneamente presenti in questo processo e negli articoli pubblicati in questo numero. La teoria e gli studi di organizzazione permettono di comprendere e, quindi, gestire meglio la complessità di questo processo di miglioramento della sostenibilità che, oggi più che mai, è di importanza cruciale per le organizzazioni e per la società nel suo complesso.

Domenico Salvatore e Luca Giustiniano

Nota di Luca Giustiniano

Con questo editoriale termina la mia avventura nel comitato di redazione di ProspettiveInOrganizzazione, creatura che ho visto nascere e che orgogliosamente ho seguito nella sua crescita. Un grazie particolare va a Marcello Martinez e Filomena Buonocore per avermi coinvolto in questa meravigliosa iniziativa sin dagli albori, nonché agli amici del comitato editoriale e a tutti i colleghi con cui ho avuto la fortuna di interagire in questi anni. Ad maiora.

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Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli

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